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Fiori acacia fritti

Fiori di acacia fritti

D opo aver provato i fiori di acacia fritti, ti assicuro che li aspetterai con impazienza da un anno all’altro. Allora, quando gli alberi di acacia si coloreranno di bianco e la loro dolce fragranza invaderà le strade, ecco, penserai: “Ben tornata primavera!”.
Se hai voglia di ascoltare una delle sinfonie più belle che la natura possa regalarci, prova a metterti in silenzio ai piedi di un albero di acacia. Sentirai il volo di centinaia di api.

Eh si, i fiori di acacia o meglio, il nettare, è una vera prelibatezza per le api. Dai fiori di acacia, si ottiene infatti l’omonimo miele, molto apprezzato in quanto delicato, ottimo accompagnamento a diversi piatti e dal classico profumo floreale.
Questi fiori non sono solo una leccornìa per le api, ma sono tra i fiori da mangiare più buoni che il bosco ci regala.

Fiori di acacia: CONSIGLI SULLA RACCOLTA

Il momento migliore per raccogliere i fiori di acacia e in generale i fiori commestibili, è dalla tarda mattinata fino al primo pomeriggio. Questo è chiamato momento balsamico, vale a dire il momento in cui la fragranza e le proprietà della pianta raggiungono il massimo del loro potenziale durante la giornata. Non a caso, è anche il lasso temporale in cui i fiori vengono maggiormente bottinati da api e altri insetti.

Raccogliere fiori ancora bagnati dalla rugiada del mattino, significa avere una fragranza attenuata e una conservazione compromessa. I fiori di acacia migliori sono quelli colti a inizio fioritura, quelli in cui i boccioli nella parte terminale dell’infiorescenza sono ancora chiusi.

Quando li raccogli utilizza un sacchetto di carta per alimenti (quello del pane andrà benissimo) o una vaschetta. La massima fragranza la ottieni cucinandoli appena colti, ma riponendoli in frigo in un contenitore ben chiuso, potrai conservarli per 4-5 giorni. Un velo di acqua alla base del recipiente, creerà l’umidità necessaria per mantenere turgidi i fiori di acacia.

Fiori di acacia: la RICETTA

Questa è la ricetta di Donatella, mamma del mio caro amico Davide. I fiori di acacia fritti più buoni li ho mangiati da loro durante l’università, in occasione dei nostri full immersion pre-esami.

“La pastella è leggera, equilibrata ed esalta tutto il dolce e delicato profumo dei fiori di acacia.”

Il procedimento è facile, ti basterà prestare attenzione affinchè la pastella risulti della consistenza adeguata. Non dovrà essere né troppo densa, in quanto andrebbe ad appesantire il fiore coprendone la fragranza, ma nemmeno eccessivamente liquida, perché in cottura andremmo a bruciare le singole infiorescenze. Deve risultare una pastella cremosa che permane sul fiore lasciandolo intravedere leggermente.

INGREDIENTI (per circa 20 fiori)
–  250g di farina (tipo 0/00)
–  acqua frizzante fredda da frigo
–  2/3 cubetti di ghiaccio
–  olio di semi di buona qualità (noi preferiamo quello di girasole per i fiori di acacia)
–  sale o zucchero (post cottura)

PROCEDIMENTO
Unisci la farina con l’acqua da frigo e mescola con una frusta fino ad ottenere un impasto cremoso e senza grumi. Aggiungi 2-3 cubetti di ghiaccio e lascia riposare in frigo per 30 minuti.
Nel frattempo prepara l’olio di semi in una padella. I fiori di acacia vanno immersi nella pastella interamente, escludendo il picciolo.
Per verificare se l’olio è pronto per friggere, fai una prova con un goccio di impasto che deve friggere immediatamente. Ti consiglio di friggere non più di 3-4 fiori di acacia alla volta, così da riuscire a girarli adeguatamente per ottenere una cottura uniforme e dorata (ci impiegheranno poco più di 1 minuto a fiore). Scolali bene e dopo averli tamponati con della carta scottex, cospargili di sale fino o zucchero.

Ti propongo anche la versione maschile della ricetta dei fiori d’acacia fritti. Quando non me ne accorgo, Alberto sostituisce sempre l’acqua frizzante con della birra chiara fredda … secondo me il sapore dei fiori viene leggermente coperto, secondo lui da un tocco sfizioso alla ricetta.
De gustibus non disputandum est!

ACACIA: molto più che semplici fiori da mangiare

Mentre i fiori di acacia sono tra i fiori selvatici migliori da mangiare, lo stesso non si può dire per le altre parti della pianta, per noi umani tossiche.

L’acacia (Robinia pseudoacacia L.) è una pianta proveniente dal nord America, in seguito naturalizzata in Europa, dove è considerata una specie pioniera e invasiva. In effetti questo albero si propaga con notevole facilità colonizzando velocemente aree dismesse. Col suo vigoroso apparato radicale, aiuta però a consolidare i versanti, promuovendo l’arricchimento e la fertilità del terreno in quanto azotofissatore. Dal tronco si ottiene un ottimo legname per paleria mentre i bacelli contenenti i semi, vengono utilizzati come foraggio per il bestiame. Significativo è infine il contributo dell’acacia nei confronti di tutti gli insetti impollinatori. Con la sua consistente fioritura, rappresenta una pianta mellifera dal significativo valore nutritivo sia per le api, che per gli altri insetti pronubi.

Direi che sono sufficienti i motivi per non svalutare l’acacia, considerandola una mera pianta invasiva.

 

ATTENZIONE – La raccolta di erbe spontanee e altri prodotti selvatici richiede molta attenzione. Le informazioni riportate in questo sito sono a mero scopo illustrativo e non sostituiscono in nessun modo il parere medico. Gli autori declinano pertanto ogni tipo di responsabilità sulla raccolta e l’utilizzo di piante selvatiche a scopo curativo, cosmetico o alimentare. Ti invitano inoltre a documentarti e rivolgerti a persone qualificate. 

Agronoma e paesaggista per professione, sono un appassionata contadina, un’entusiasta apicoltrice e un’instancabile raccoglitrice. Fin da piccola, stare in un prato e fare una passeggiata in montagna erano le situazioni che più mi piacevano. Prendevo zainetto, cestino, forbicine, e col mio fidato amico Rex, partivo…non sapevo a raccogliere cosa, ma non tornavo mai a mani vuote.

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